CUNEO CRONACA - La storia di Max e Mauro e di come diventarono gli 883. Una storia di musica e di grande amicizia. La storia di un’intera generazione. La storia di un successo travolgente, imprevisto e imprevedibile: dall’11 ottobre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW arriva la serie Sky Original di Sydney Sibilia Hanno ucciso l'uomo ragno – La leggendaria storia degli 883. La regista monregalese Alice Filippi ha diretto tre degli otto episodi che andranno in onda in prima serata su Sky Serie e in streaming su NOW a partire da venerdì.
La serie – una produzione Sky Studios e Groenlandia (società del Gruppo Banijay) prodotta da Matteo Rovere e Sydney Sibilia – è una dramedy ritmata e brillante in otto episodi che vedono protagonisti Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli (Il filo invisibile, Gli sdraiati, Vostro Onore) nei panni, rispettivamente, di Max Pezzali e Mauro Repetto, capaci di dar vita da giovanissimi, negli anni ’90, a un progetto diventato in pochi anni un vero e proprio fenomeno generazionale di portata nazionale.
La serie è un coming-of-age che racconta la loro storia e la genesi di alcune delle canzoni più famose degli 883, duo che contro ogni aspettativa, partendo da Pavia, ha cambiato la musica italiana sorprendendo tutti, in primis gli stessi Max e Mauro, ormai icone in grado di far cantare ed emozionare intere generazioni di fan.
Scrive la regista: "Sono nata nel 1982, gli 883 hanno segnato la mia adolescenza e grazie a questa serie sono tornati prepotentemente nella mia vita. Attraverso il racconto di Max e Mauro abbiamo voluto non solo raccontare la nostra generazione degli anni ’90, ma anche i ragazzi di oggi. Perché questa è una storia che parla di tutti. Una storia di amicizia, di sogni, di difficoltà, di illusioni, di non mollare mai ma crederci fino in fondo. Ci farà sorridere ma anche commuovere ed emozionare.
La scelta degli attori protagonisti è stata difficile, non eravamo alla ricerca di due sosia ma di giovani talenti in grado di rubare l’anima a Max e Mauro, di coglierne l’essenza. Elia Nuzzolo e Matteo Giuggioli sono stati un colpo di fulmine, perfetti nel ruolo e nella tecnica, insieme a loro abbiamo studiato ogni dettaglio, il modo di parlare, le espressioni, la gestualità, la camminata, sono stati straordinari e più andavamo avanti nelle riprese più mi sembrava di essere insieme ai veri Max e Mauro del passato. Ma non possono esistere gli 883 senza le loro canzoni. E per questo compito la presenza di Ciro Caravano è stata fondamentale. Insieme a lui abbiamo imparato come si campionavano i suoni, com’era il processo di composizione delle canzoni e soprattutto ha fatto da coach ai ragazzi sia per la parte strumentale che vocale. Condividere la regia con Sydney e Francesco, è stato stimolante e costruttivo. Ognuno di noi con la propria personalità ha dato il suo valore aggiunto alla serie. Insieme al direttore della fotografica Valerio Azzali abbiamo optato per girare con le lenti anamorfiche Cooke Xtal che hanno dato un look cinematografico alla serie.
Dirigere le mie tre puntate è stata per me una grande sfida perché sono episodi che raccontano momenti della storia molto diversi tra loro. Nella terza puntata Max e Mauro devono affrontare l’incubo di ogni adolescente, l’esame di maturità, insieme però anche al loro primo esame musicale. La sfida è stata quella di dare ritmo a un racconto goliardico ricco di colpi di scena. Il quarto è l’unico episodio diviso in più capitoli dove i nostri protagonisti prendono strade diverse per cercare di capire cosa vogliono veramente fare da grandi. È un momento molto delicato perché tira fuori i dubbi e le paure che tutti noi abbiamo avuto alla loro età. “Usciti dal liceo la gente si aspetta che uno sappia che cosa fare, che cosa gli piace. Ma ti pare che da un giorno all’altro uno deve scegliere cosa fare per il resto della propria vita?!”. La sesta puntata è la nascita dell’uomo ragno, la puntata dei sogni che sembrano finiti, infranti senza ritorno. “Vi arrendete dopo la prima difficoltà?”, li spronerà Cisco. È così che troveranno ispirazione per la loro canzone mitica e capiscono che “il nostro superpotere sono i nostri sogni e non ci rinunceremo mai”.